Un Natale Povero di ideali e carità, ma la nascita di Gesu’ deve aprire i cuori delle persone.

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Ormai ci siamo. Ancora pochi giorni ed anche i simboli esterni, le luci della feste, le vetrine con addobbi particolari, diranno in maniera inequivocabile che siamo nel periodo natalizio. È questa la magia di queste feste: perché a prescindere da tutto riescono a mettere nell’aria una certa allegria. Anche se non c’è proprio nulla da festeggiare, in questi giorni ognuno pensa a qualcosa di allegro. Semmai poi dal 27 dicembre ci sono ancora più conti da pagare. Ma per una quindicina di giorni almeno si è vissuti come in una bolla di sapone. Sarà un Natale diverso dagli altri questo? Crisi economica, tanta tristezza indubbiamente ci sono. La disoccupazione che aumenta ogni giorno a nord di Napoli: Arzano, Casavatore, Casoria e Grumo Nevano, un tempo erano un quadrilatero industriale, oggi sono una desolazione.  Si sono persi non solo posti di lavoro, ma anche tanta mano d’opera specializzata ai massimi livelli. Un patrimonio dissolto e che non tornerà più, c’è da pensare. C’è ancora qualche azienda che tira. Ad Arzano va forte la Seda Cartaplast di Antonio D’Amato ex presidente degli Industriali. Lo stesso discorso, per la Kiton una azienda leader. A dimostrazione che le capacità ci sono, bisogna mettere a disposizione di tutti le infrastrutture necessarie. Comunque, e torniamo al discorso iniziale, forse sì, sarà un Natale molto diverso da tutti gli altri. Perché anche se i colori ed i sorrisi potranno sembrare gli stessi di sempre, dentro c’è un magone che non finisce qui. Lo si vedrà certamente dal calo dei consumi. Cosicché, questo periodo festivo vedrà un ridimensionamento anche del rito dei regali. Speriamo solo che l’atmosfera natalizia, gli inevitabili ricordi che comporta, alla fine siano una molla per provare a migliorare.

Certo le guerre sono all’ordine del giorno, dopo che hanno massacrato l’Ucrania, scoppia anche in Siria, la guerra. Papa Francesco prega ogni giorno, quanti bambini e anziani sono morti.  Su questi temi l’Europa deve assolutamente confrontarsi, attraverso un dialogo serio e concreto. Non possiamo far morire tanta gente innocente. Buon Natale e Felice Anno Nuovo dalla redazione di Prospettive.