Rieccoci, si riparte. Passata l’estate tutti ai posti di combattimento. Pronti per un nuovo anno difficile. Perché, e non ci sarebbe neanche bisogno di ricordarlo, ma a Prospettive siamo fatti così, ci piace mettere sempre il dito nella piaga, sperando che un medico bravo possa fare qualcosa, la situazione è drammatica.
I problemi nel nostro territorio si accumulano senza soluzione di continuità. E la situazione si fa sempre più difficile. I politici moderni, a differenza di quelli del passato, sembrano avere una sola preoccupazione, portare a termine il loro mandato senza avere problemi con la Giustizia. Può sembrare una cosa banale, ma a pensarci bene non è così.
In Italia ormai, abbiamo visto quello che è successo a Genova al Governatore ligure Toti, la magistratura ha occhi aperti, apertissimi sull’operato di chi ci governa. Nella migliore delle ipotesi i magistrati non fanno politica, ma spesso si ha l’impressione che non sia proprio così, che intervengano anche dove non avrebbe senso farlo. Ma lasciamo perdere questa considerazione. Diciamo che la Magistratura fa la sua parte, controlla che tutti rispettino la legge.
La qualcosa di per se sarebbe corretta, ma… Ma è chiaro che un politico spesso deve fare scelte che spesso travalicano la legge. E non sempre la cosa è per interesse personale. In Italia ci sono troppe leggi, spesso anche in contrasto tra di loro (colpa del legislatore, non della magistratura). Troppo spesso i politici, specie gli amministratori locali preferiscono non fare alcun tipo di scelta, per non incappare nei fulmini del pm di turno. Il che comporta un blocco della situazione, non prendere decisioni aiuta il politico ma è un danno per la popolazione.
I costituenti avevano ben presente la cosa, tanto è vero che fu prevista l’immunità parlamentare. Purtroppo nel corso degli anni c’è stato qualcuno che ne ha approfittato, e quando il casino è venuto fuori con tangentopoli c’è stata una specie di rivolta popolare. Ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Tornare indietro non è possibile, sia ben chiaro. Ma neanche andare avanti così. Qualcosa va fatta, ma deve farlo la politica, non certo chi deve semplicemente applicare la legge. Magari trovare una specie di compromesso per il quale la magistratura non interviene sull’operato degli amministratori fino alla fine del loro mandato. Poi la parola passa al popolo sovrano. Certo, non sarebbe la soluzione del problema, ma qualcosa bisogna pur fare. Altrimenti un politico avrà le mani legate. Magari non commetterà reati, ma non sarà di aiuto alla popolazione.