Oggi si celebrerà la giornata internazionale contro la corruzione. L’Italia è messa male nel ranking; in particolare, il sud

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La corruzione è tra le peggiori attività criminali perpetrate nei confronti della collettività. Un fenomeno purtroppo diffusissimo, che affossa la meritocrazia, frustrando la possibilità di realizzare sogni e successo sulla scorta del talento e delle capacità.

I tanti episodi proposti dai nostri territori nel silenzio assordante di chi sa e tace testimoniano quanto la corruzione sia ormai ritenuta “normale”, sebbene capace di esacerbare la sfiducia nelle istituzioni democratiche, palesata con un crescente disimpegno sociale e un dilagante astensionismo elettorale.

Ciò nonostante, la “legge Nordio”, abrogando il reato tipico di chi è dedito a pratiche corruttive, cioè l’abuso d’ufficio, ha ulteriormente indebolito i controlli e i deterrenti legislativi, favorendo, di tal guisa, condizioni ancora più propizie per le più disparate e disdicevoli iniziative ad opera di amministratori, dirigenti e manager senza scrupoli.

E allora continueremo a vedere lavori pubblici affidati ad imprese prossime alla politica, incarichi conferiti a professionisti inetti, acquisti di beni e servizi scadenti, realizzazione di opere di nessuna utilità pubblica, se non nocive per la collettività. Il tutto, manco a dirlo, favorito da Enti rappresentati da chi la trasparenza la menziona solo in campagna elettorale. Ed è proprio questo il peggiore dei mali, poiché per ridurre la corruzione non basta il coraggio e l’onestà coraggiosa di qualche temerario cittadino, ma occorrono politici diversi, distinti e distanti dai tanti voraci affaristi che circolano; occorrono misure efficaci e istituzioni che privilegino la meritocrazia, l’inclusività e la trasparenza.

Ebbene, a tutt’oggi l’impresa appare titanica: l’Italia è tra i fanalini di coda nel ranking delle nazioni virtuose. E il sud è messo peggio delle altre realtà del Bel Paese.

D’altra parte, molte vicende locali confermano amaramente quanto risultante dalle statistiche proposte. Ne prendiamo atto; ma non perdiamo la speranza. Se non altro, per dare almeno un senso a questa “giornata internazionale” dedicata al triste fenomeno corruttivo.