Che il lavoro sia cambiato negli ultimi anni è sotto gli occhi di tutti. E questo non solo a causa delle novità dovute alla crescita della tecnologia. Certo, alcuni mestieri sono spariti, atteso che certi lavori adesso li fanno le macchine. Poi è cambiato molto anche l’approccio dei lavoratori. Sempre più disinteressati ad imparare, soprattutto sempre meno interessati a fare lavori poveri, che ormai vengono fatti dagli immigrati.
Bisogna fare qualcosa per porre rimedio a questa situazione. Serve il contributo di tutti. Gli imprenditori sembrano essere disposti a mettere risorse. Sul lato dei lavoratori da tempo c’è una proposta della CISL a firma del leader Cisl Luigi Sbarra.
Il documento parte da una considerazione importante, dal fatto che agire in modo unilaterale, soprattutto se ancorati all’antagonismo, al massimalismo e alla contrapposizione ideologica del secolo scorso, non porta più da nessuna parte. Per Sbarra, che ne ha fatto una proposta di legge sottoposta ai parlamentari di tutto lo schieramento politico, è maturo il tempo per aprire nel Paese una fase nuova di rigenerazione nel rapporto tra capitale e lavoro, tra imprese e lavoratori attraverso relazionii sindacali innovative e partecipative . Una proposta di legge sulla partecipazione, su cui è auspicata dal leader della Cisl una convergenza larga di tutte le forze parlamentari alla Camera ed al Senato , va in questa direzione
Per Sbarra la decisione dei firmatari delle proposte di legge parlamentari sulla partecipazione di convergere sul testo base Cisl è di grande importanza e rende davvero possibile questa svolta storica per il lavoro, lo sviluppo e la coesione nazionale.