Il Presidente e i consiglieri rappresentanti del Comune di Arzano in seno al Consiglio consortile cimiteriale hanno votato contro la delibera con la quale l’organo ha deliberato di proporre appello avverso la sentenza del Tribunale di Napoli Nord, che ha ritenuto valida la transazione stipulata tra Consorzio cimiteriale e Comune di Arzano, in forza della quale quest’ultimo è stato esentato dal pagamento di oltre un milione di euro in favore del Consorzio. Il voto contrario è stato espresso nonostante sia il patrocinatore di quest’ultimo, sia altro operatore del diritto interpellato avessero espresso parere favorevole all’impugnazione di detto provvedimento giurisdizionale. Ora la parola passa alla Corte d’Appello di Napoli, e gli scenari che si profilano sono due: conferma della sentenza di primo grado, che significherebbe conferma del “regalo” fatto dal Consorzio, con annessa responsabilità degli organi che espressero cotanta gratuita magnanimità in favore del Comune di Arzano, al punto da rinunciare a oltre un milione di euro; riforma della sentenza di primo grado, con conseguente obbligo del Comune di Arzano di pagare detta somma. In attesa del verdetto della Corte partenopea, più di un quesito sorge spontaneo: perché il Consorzio “regalò” più di un milione al Comune di Arzano? All’epoca, fu interpellato il revisore dei conti consortile? E che parere diede? La delibera con annesso regalo fu munita di parere di regolarità contabile? Se si, chi e perché espresse parere, verosimilmente, favorevole?
Alla Corte d’Appello napoletano e alla giustizia contabile le ardue sentenze!