CASAVATORE, NON C’È PACE NEL PD, CHE ANNASPA TRA LE CRITICHE DELLA CITTADINANZA ED IL J’ACCUSE DI MAURO MUT

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Il locale Partito Democratico non solo si trova a fare i conti con una crisi di consensi cagionata dalla disastrosa esperienza amministrativa, culminata con l’ennesima sfiducia di un sindaco scelto proprio dai piddini, ma è altresì alle prese con una aspra contesa interna scaturita dal vis à vis degli associati all’indomani del totale fallimento dell’amministrazione Maglione.

 

Segnatamente, sul PD cittadino si è abbattuta l’ira del dr. Mauro Muto, che ha avuto gioco facile nel rinfacciare ai compagni di partito quanto le sue nefaste previsioni si fossero rivelate fondate e quanto fosse, conseguentemente, necessario intraprendere nuovi approcci, prima che il partito piombasse nel più totale fallimento.

 

“Non è pensabile che l’unico partito cittadino, qual è il PD, possa essere gestito in modo autocratico da qualche personaggio, che non solo non ha mai rivestito cariche istituzionali, ma che neppure ha titoli ed esperienze per ergersi a factotum del circolo locale. E ciò, nonostante il più totale fallimento dell’Amministrazione Maglione, terminata col peggior epilogo: l’ennesima sfiducia di un sindaco che, ad onta delle pregresse esperienze negative, è stato – tanto fortemente, quanto inspiegabilmente – voluto proprio dal PD. Il tutto a danno e detrimento della nostra comunità. La quale ha assistito a 3 lunghi anni di amministrazione rivelatasi del tutto incapace di attendere alle necessità ed ai bisogni della collettività” ha dichiarato il dr. Mauro Muto.

 

“E’ forse appena il caso di ricordare che il fallimento dell’esperienza Maglione significa, in primis, fallimento del PD, poiché il nostro partito esprimeva ben 4 consiglieri in seno all’Assise comunale e ben 2 assessori nella Giunta municipale, con deleghe proprio nei settori maggiormente oggetto di critiche da parte dell’opinione pubblica e dell’opposizione: la cultura, l’edilizia scolastica, edilizia sportiva, sport, il personale e la polizia locale. Critiche non campate in aria se si pensa che, da un giorno all’altro, ci siamo ritrovati demolita l’imponente struttura ospitante la scuola Benedetto Croce, la cui ricostruzione ancora non è stata intrapresa; che la scuola De Filippo oggi è solo un rudere fatiscente; che sul territorio non vi è un asilo nido né una scuola superiore; che il campo sportivo ancora non ha aperto i battenti; che la pista circostante non è agibile; che il palazzetto dello sport è ancora in attesa di ristrutturazione; che l’insicurezza dei cittadini regna sovrana, difettando qualsivoglia controllo del territorio, sia mediante un razionale ed efficace spiegamento della polizia locale che attraverso un sistema di video-sorveglianza mai partito”  ha aggiunto il noto manager della sanità campana.

 

“Purtroppo la gestione poco democratica del circolo locale del PD e la rovinosa esperienza amministrativa ha spinto molti a gettare la spugna, abbandonando un partito nel quale credevano, attraverso il quale contavano di contribuire a migliorare la condizione dei casavatoresi. Purtroppo, nelle recenti riunioni i presenti si riducevano a poche unità. Lo stesso tesseramento da poco conclusosi ha sortito deludenti esiti: sulla carta i tesserati, conteggiando anche gli aderenti per via telematica, sono poche decine” ha precisato il dr. Mauro Muto. Il quale ha chiosato: “Ritengo di fondamentale importanza che il nostro partito sia democratico di nome e di fatto: il confronto, e, talvolta, anche lo scontro sono il sale della democrazia. Giammai consentirò a chicchessia di dettare legge all’interno della nostra formazione politica, il cui scopo è quello di dare a tutti la possibilità di contribuire, col metodo della partecipazione effettiva, a determinare la politica locale e a perseguire il benessere della cittadinanza”.

 

“Ciò che mi rattrista – ha concluso il Dr. Mauro Muto – è che all’interno del partito c’è qualcuno che finanche si entusiasma <<per aver condotto una crisi politica alla luce del sole >>, reputando straordinario ciò che è ordinario, oltre che ovvio. E, in virtù di cotanta grandezza costoro addirittura ritengono di <<aver recuperato anche credibilità politica>>. Ebbene, invidio l’entusiasmo di questa gente. Che, a mio avviso vive nel ondo dei sogni, o, comunque, in un altro mondo. Ma di certo non a Casavatore; dove la cittadinanza intera, a ragion veduta, ancora non smette di criticare l’operato dei miei compagni di partito. Ad ogni buon conto, al fine di restituire l’agognata democrazia a un circolo locale che sembra difettare di tale imprescindibile qualità, mi sono rivolto altresì ai vertici provinciali del partito, nonché ai Consiglieri regionali del territorio, affinché intervengano per restituire credibilità e dignità a un gruppo, che sembra aver smarrito la retta via.”