Casavatore, Inascoltate le esigenze di un territorio:Burocrazia un nemico imbattibile

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Un dì s’io non andrò peregrinando di campo in campo, mi vedrai seduto sulla tua pietra a ricordare i fasti ed i trionfi di un passato non molto lontano.

Senza in alcun modo esagerare, ho sentito molte lamentele tra i cittadini di Casavatore ed Arzano; mentre i miei concittadini continuano a sperare in un rigurgito di orgoglio per risolvere gli ostacoli burocratici del “complesso sportivo di Piazzale Sallustro”, così come lo hanno declamato i solerti burocrati comunali, già avvezzi,in passato,a correggere perfino i confini comunali(prima amministrazione Maglione) ma mai a correggere propri errori come testimonia ancora una lapide che questo giornale e privati cittadini hanno più volte segnalato.

Mi direte che ci azzecca questo, poi vi spiego, ma partecipando ad un matrimonio ad Arzano, in piazza Cirillo, ho ascoltato commenti anche acidi sul perché lo stadio Sabatino De Rosa rimane ancora inutilizzato, ebbene gli arzanesi, che possono vantare un secolo di storia calcistica, incolpavano la burocrazia, additando perfino ad abbinare il loro campo con quello di Casavatore perché, voce unanime con i casavatoresi, non si vuole ridare ai cittadini gli spazi per la pratica sportiva.

Insomma oltre alla incapacità di rimuovere ostacoli, si paventava una sorta di aggio taggio per favorire alcune strutture private. Fantasiose ricostruzioni che il cronista raccoglie con tutti i benefici del pour parlaire.

Resta solo il fatto che tra Arzano e Casavatore sono inattive circa una mezza dozzina di associazioni.

Tornando alle cose di casa nostra, l’argomento più diffuso nel chiacchiericcio di marciapiede, dopo la misteriosa acquisizione della rampa, rimane il non funzionamento del “campo sportivo comunale con campo di pallacanestro all’interno”, così come recita il progetto iniziale della prima amministrazione Antonio Seller con trenta signori consiglieri comunali a supporto, oggi è tutto diverso!

Sarà perché negli uffici comunali è di moda un demandare ad altri le soluzioni, hanno affidato alcuni servizi di affari generali a quelli tecnici. Ma che ci azzecca? Allora i bistrattati funzionari comunali del passato alla fine si sono rilevati dei giganti? Sembra che in un prossimo futuro andrà ancora peggio, e forse si rimpiangeremo figure di alcuni segretari comunali, di dirigenti apicali e di vari responsabili di servizi, ovvero i profondi conoscitori del territorio.

Qualche giorno fa, in occasione della festività di San Gennaro, patrono tra l’altro della Campania,un gruppo di sportivi argomentavano su alcune iniziative che si sono svolte sul campo sportivo, ovviamente molto sul calcio locale, tra U.S,A.S., Real 1 e 2, Rinascita Casavatore 1 e 2, senza trascurare i campionati Primavera ed Allievi del Napoli( qui ci hanno giocato i Taglialatela, i Cannavaro, i Caruso,i De Rosa i D’Angelo i Ferrante, gli Imbriani e tanti tantissimi altri), le tre partite della nazionale militare, la grande festa del giovane calciatore con tutto il Napoli al gran completo con calciatori del primo scudetto, il Giubileo con la nazionale evangelica senza dimenticare i campionati nazionali professionisti della U.S. Arzanese, ricordando che le prime esperienze di Antonio Iodice, primo calciatore professionista indigeno( nella foto 1 con il mito Rudy Krol), i campionati giovanili dell’Olympia e della Boys Casavatore, due edizioni del torneo dei quartieri, sport scolastico con 44 edizioni dei giochi e tanto tantissimo altro.

Merita tutto ciò di essere sepolto da una becera burocrazia? Merita tutto ciò il sagace ed acido commento di altri paesi vicini ed anche di alcune entità sportive? A voi l’ardua sentenza, io spero di mai sedermi sulla tomba dello sport casavatorese, me lo impone la passione personale e l’incarico di fiduciario Coni che rivesto spesso con orgoglio ed ultimamente anche con un po’ di mortificazione di fronte alle incompetenze che spesso devo purtroppo evidenziare. Amici lettore questo è, e per tornare ad essere quelli che eravamo, ci vorrà molto tempo e persone competenti.

Enzo Rega