Casavatore, In vista delle prossime elezioni comunali. si elegge il sindaco. Si vota il 25 e 26 Maggio al Primo Turno.

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Mancano meno di 3 mesi alle elezioni comunali, e a Casavatore tutto è ancora avvolto da una cortina di fumo: le tre coalizioni che si profilavano solo qualche giorno fa potrebbero diventarne due. Sono in corso, infatti, ferventi trattative tra il blocco capitanato dal PD e il fronte capeggiato dalla dr.ssa Orefice. E, a quanto pare, il Partito Democratico farebbe addirittura un passo indietro, rinunciando alla indicazione del candidato sindaco. Prerogativa quest’ultima ceduta al nuovo alleato, che non chiede di meglio: sarebbe, così, Fabrizio Celaj il candidato alla carica di primo cittadino. Il giovane avvocato penalista, dunque, sfiderà il navigato Vito Marino nella corsa allo scranno più alto della Casa Comunale, forte di una coalizione che, sebbene variegata ed eterogenea, potrebbe addirittura garantirgli la vittoria al primo turno. Dal canto suo, Vito Marino confida nella tenuta del gruppo che lo sostiene, composto da ben 4 liste imbottite di candidati che hanno sempre riscosso non pochi consensi elettorali. Ma, soprattutto, l’ex sindaco si affida al suo straripante seguito popolare, potenzialmente decisivo in un eventuale ballottaggio. Evidentemente, la finalità del campo largo a guida PD-Orefice mira proprio a scongiurare tale ultima eventualità, il cui esito potrebbe rivelarsi nefasto per i neo-coalizzati. L’idea è quella di sbarcare il lunario al primo turno, sbaragliando la concorrenza andando oltre il fatidico 50% delle preferenze. Al di là di tutto, è sconcertate che si continui a parlare di alleanze, strategie e candidature senza il benché minimo accenno ad idee, programmi e intendimenti: l’importante è solo vincere. Nel frattempo, la cittadinanza sta apprezzando particolarmente l’operato del Commissario prefettizio. Il quale con solerzia e zelo sta ripristinando il decoro urbano, l’ordine e la sicurezza. Ha altresì riproposto il bando per il reclutamento del Direttore del Consorzio cimiteriale, e si accinge a designare i componenti in quota Casavatore in seno al Consiglio consortile del Consorzio cimiteriale. Insomma, il Commissario, in pochissimo tempo, ha già realizzato più di quanto non fosse riuscita a fare la politica in 3 anni di gestione inconsistente e dissennata, che ha ulteriormente aggravato la già disastrosa condizione in cui versava la città, sconfessando, di tal guisa, il motto molto caro ai politicanti in virtù del quale è più auspicabile un cattivo sindaco che il migliore dei commissari.