Da poche settimane ha avuto inizio il corso di musica popolare per principianti, nella Parrocchia San Giovanni Battista, guidato dal maestro Antonio Matrone direttore della paranza “’O Lione”.
Il tutto è stato frutto di un’idea avuta da Don Carmine Caponetto, decano del XI decanato e Parroco della nostra comunità. Per l’occasione, appunto, intendiamo intervistare Don Carmine Caponetto, un sacerdote di frontiera pronto sempre a creare presupposti per il bene comune.
È la prima volta che si parla di un corso del genere nel nostro territorio. Da cosa è scaturita l’idea di dare il via a questo corso di musica popolare?
Il primo approccio che abbiamo avuto con la musica popolare è stato in occasione della festa di San Biagio quando invitai questo gruppo, la paranza del c.d. “’O lione”, ad animare la serata, quindi da quel momento in poi nacque da parte dei ragazzi un interesse per questo tipo di musica e da parte del responsabile di questa paranza “’O lione”, nacque la proposta di organizzare nel nostro territorio un corso.
La durata del corso di quanto sarà e, soprattutto, qual è il fine e lo scopo?
La durata del corso è di tre mesi. Lo scopo è quello di aggregare persone intorno a questo progetto di riscoperta della musica popolare tradizionale e la finalità è che ci auguriamo che si possa creare anche qui in parrocchia, a Casavatore, un gruppo stabile di musica popolare.
C’ è molta partecipazione in questo momento in parrocchia. Questo significa che la chiesa si è aperta al territorio?
La chiesa è sempre aperta al territorio e la missione che vive la parrocchia sul territorio oltre ad essere rivolta ai credenti ai battezzati a quelli che frequentano la comunità ha sempre un’apertura sul territorio, condividendo la vita, gli eventi lieti, tristi delle persone che formano il territorio parrocchiale.
Siamo alla vigila della festa dei gigli. Una festa che coinvolge un’intera città. Questo corso musicale può essere protagonista?
Adesso siamo appena all’inizio quindi non abbiamo ancora la possibilità di organizzare in proprio degli eventi, potrebbe nel futuro essere qualcosa di bello da poter aggiungere alle tradizioni già locali esistenti.
Nel suo programma pastorale ci sono altre iniziative per i cittadini?
Il prossimo momento che coinvolgerà un po’ a livello più allargato la città sarà la festa di San Giovanni, quindi la festa liturgica a partire dalla novena che vivremo nella seconda metà di giugno fino ai festeggiamenti del 24. Quello sarà il prossimo momento in cui la parrocchia offrirà, seppur in maniera limitata rispetto al passato, alcune iniziative al territorio.
I giovani frequentano assiduamente la parrocchia. Qual è il segreto?
La realtà giovanile nella nostra comunità è una realtà abbastanza importante, anche numericamente. Il segreto innanzitutto credo che sia il desiderio di seguire il signore, questo dovrebbe essere alla base di ogni cammino e di ogni giovane che si avvicina alla parrocchia, quindi il desiderio di conoscere sempre di più e di seguire sempre meglio Gesù, poi altri aspetti non secondari sono che evidentemente qui si trova un clima accogliente, un clima nel quale si fanno tante esperienze, un clima sano, nel quale i giovani possono anche crescere maturare non solo dal punto di vista cristiano ma anche dal punto di vista umano, confrontandosi e arricchendosi a vicenda.
Carlo Pezzella