Nove anni sono una vita. Specie per chi, innocente, è stata sospesa dal suo lavoro. E’ la storia di Rosa Mastrocinque, una storia particolare, iniziata nel 2016. Una storia commovente, piena si storture, che fa capire come sia difficile venire fuori da certe situazioni anche quando non hai nulla a che vedere. Purtroppo la macchina quando parte è difficile da fermare. E dire che stavolta c’è stato il lieto fine. La Mastrocinque è stata assolta perché il fatto non sussiste e si augura di essere reintegrata nel suo posto di lavoro, come Vigile Urbano. Ripercorriamo i fatti in questione.
Nel 2016 Rosa Mastrocinque è dipendente del comune di Arzano e svolge il suo ruolo di vigile urbano, assunta nel 1990. Siamo ai primi di luglio del 2016, un funzionario dell’ufficio tecnico del Comune denunciò la donna perché il sottotetto della sua abitazione, in via Palizzi era abusivo. A suo carico ben quattro capi d’accusa.
All’ inizio furono tre, Tentativo di corruzione, concorso in falso ideologico e minaccia. Tutto inerente ad un sottotetto termico. I tecnici Giuseppe fontanella e Gennaro D’Auria dissero all’ epoca che era abusivo. Niente da fare. Così inizia un periodo nero per la Mastrocinque che nel 2016 del mese luglio viene anche sospesa dal servizio dalla polizia municipale. Gli anni passano, ma nel frattempo iniziano le vertenze, e la Mastrocinque porta a casa due vittorie al Tar e due vittorie al Consiglio di stato. La donna dimostrò che c’era la licenzia edilizia. Infatti aveva in suo possesso tutta la documentazione necessaria, in originale, mentre al comune non si trovavano le licenze che aveva costruito il tetto termico. Ma il comune ha sempre ricorso e ha sempre perso. La Mastrocinque, per altro, certa di avere ragione, non ha mai accettato la prescrizione.
Insomma difficile capire questo castello costruito. Questo era amministrativo, ma al suo carico c’erano anche tentativo di corruzione e depistaggio, si arrivo fino alla cassazione e il depistaggio le viene archiviato mentre la tentata corruzione viene assolta il I grado. Arriviamo ai giorni nostri l’11 novembre la sesta commissione bis decide di assolvere minaccia e concorso falso ideologico. Il fatto non sussiste. Una grande vittoria, ma per ben otto anni mezzo ha sofferto molto. Grazie alla sua famiglia e ai figli è riuscita ad un comportamento lineare ed equilibrato. Ora che succede. La Mastrocinque ritornerà in servizio, il comune dovrà pagare i danni che ha procurato alla donna, ha sempre fatto ricorso e ha vinto sempre.
La Mastrocinque ci tiene a ringraziare il prof. Avv. Giuseppe della Monica del foro di Salerno che è riuscito a spiegare le ragioni della della donna alla corte.
Per questa storia furono sospesi anche il tecnico Francesco Aruta, i vigili Alfredo Sora, Vincenza Merolla, Silvana De Rosa, tutti assolti ed hanno preso servizio. Ma chi paga questi danni. Chi ha costruito questo castello?
Noi di Prospettive siamo in attesa di capire chi sono i colpevoli.
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