Arzano, un calcio che non ritorna. Parla Agrippino De Rosa uno dei punti fermi di un bel passato.

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C’è un momento nella vita in cui bisogna iniziare a fare il punto, vedere cosa si è “combinato”. Per Agrippino De Rosa per tutta evidenza questo momento non è ancora arrivato. Vive il calcio con grandissima passione. Oggi allena il Marano in II categoria. E dire però che se iniziasse a voltarsi dietro di argomenti per essere soddisfatto ne troverebbe tanti. Per anni è stato un punto di riferimento dell’Arzanese. Ma prima ancora è stato uno amato da tutti ad Arzano, e non solo per motivi legati al calcio. Agrippino De Rosa oggi è in pensione, ma nella sua vita da dipendente del comune si è occupato di sport, edilizia e ragioneria. Sempre a disposizione di chi gli chiedeva aiuto.

Ma il calcio è stata la sua passione. “Diciamo che come calciatore non sono mai stato un fenomeno Al massimo ho giocato con la Ruggmasc. Era la seconda squadra di Arzano all’ epoca con un grande tecnico Giuseppe Errichiello”.

Errichiello che magari sarà stato per lui un ispiratore, visto che appena appese le scarpette al chiodo ha iniziato ad allenare. E’ partito con le giovanili dell’Arzanese all’epoca del presidente Pellino.

“Magari anche come allenatore non sono mai stato un fenomeno. Ma la verità è che io amo il calcio, e amo in maniera viscerale l’Arzanese. Oltre non sono mai voluto andare, anche perché il calcio per me è sempre stato una passione, un hobby, non ho mai pensato di vivere di calcio”.

Sta di fatto che ad Arzano era un punto di riferimento per la società. Al punto che per tre volte si è trovato a guidare la prima squadra…

“Vero, ma sempre a stagione in corso. Ero l’uomo di fiducia. Quando c’erano problemi venivo chiamato dal presidente. Così a stagione in corso ho preso il posto prima di Peppe Nazzi, poi di Tonino Mazzocca, infine di Ciccio Stellato. Poi a fine stagione sono sempre tornato nei ranghi”.