Arzano, Per il consigliere comunale Salvatore Borreale: bisogna voltare pagina!.

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Consigliere Borreale, la vicenda legata alla cabina primaria elettrica ad Arzano ha suscitato preoccupazione tra i cittadini. Può spiegarci qualcosa? La vicenda della cabina primaria è davvero sconcertante, basti pensare alla complicità della giunta comunale e della maggioranza. Non hanno fatto nulla per impedire la realizzazione del «mostro elettrico» che sarà costruito in Via Sensale. I partiti di maggioranza e i potentati che stanno nell’ombra hanno tenuto nascosto tutto per 6 mesi per evitare che i consiglieri di opposizione potessero mettere in atto azioni di contrasto. Nonostante ciò, noi dell’opposizione abbiamo fatto di tutto per smascherarli e azionare provvedimenti deliberativi di diniego, richieste di consiglio comunali straordinari, interrogazioni regionali e parlamentari. Purtroppo il silenzio della sindaca Aruta e della maggioranza è significativo di precedenti accordi favorevoli con la Regione e con l’Enel.

Molti cittadini sentono la necessità di un cambiamento nella politica locale. Come intende costruire un’alternativa politica? Oggi in politica c’è troppa improvvisazione e incompetenza e questo produce disastri amministrativi. Lo stiamo vedendo con la Giunta Aruta. Non hanno una visione politica. Non hanno un serio programma amministrativo. Bisogna iniziare dai reali bisogni dei cittadini per mettere in atto un concreto programma politico-amministrativo. Negli ultimi 20 anni la città è arretrata vistosamente, non è cresciuta sotto l’aspetto socio-economico. La sicurezza è un problema reale da risolvere, non è fisiologico come dice la sindaca. Non bastano 4/5 telecamere, situate talvolta in posti non adeguati, ci vuole più presenza delle forze dell’ordine. La sindaca e la giunta si erano impegnati ad avviare le procedure per la realizzazione di un distretto di polizia, invece hanno avviato quelle della cabina primaria. Forse non conoscevano l’indirizzo giusto. L’alternativa politica si costruisce su solide basi di condivisione amministrativa. L’attuale opposizione in consiglio comunale in questi tre anni e mezzo ha dimostrato che su molte criticità c’è già una convergenza. Bisogna impegnarsi tutti insieme per avviare un tavolo politico intorno al quale costruire un’offerta politica adeguata e condivisibile. Si deve partire il prima possibile.

Quali sono, a suo avviso, le tematiche più importanti per Arzano? Le tematiche più importanti sono tante: dalla questione dei rifiuti alle politiche sociali, dal bilancio in predissesto finanziario all’accertamento dei tributi, dalla manutenzione delle strade all’illuminazione pubblica, dalla gestione degli immobili comunali agli impianti sportivi che sono in uno stato di evidente degrado. La giunta Aruta aveva una grande opportunità di utilizzare i fondi del PNRR per riqualificare il territorio arricchendolo di servizi pubblici utili ai cittadini. Invece, su questo aspetto sono stati fallimentari. La sicurezza urbana è una priorità. Adesso si è aggiunta anche la vicenda del PUC. Uno strumento di pianificazione strategica urbanistica importante che però non è stato condiviso con i consiglieri di opposizione e con i professionisti del territorio. Un piano urbanistico creato in gran segreto tra pochi intimi.

Il Piano Urbanistico Comunale è una questione cruciale per lo sviluppo della città. Cosa può dirci al momento? Siamo soli agli inizi di un percorso tortuoso. Abbiamo saputo che la giunta comunale ha deliberato il 18 febbraio l’adozione del PUC. In questi giorni stiamo iniziando ad analizzare i numerosi documenti che lo compongono. Tra gli obiettivi del PUC che la maggioranza Aruta ha indicato sembra di capire che l’immaginazione abbia superato la realtà. Loro parlano di qualità ambientale e poi ci costruiscono su un’area di 30.000 metri quadrati una cabina primaria. Le sembra normale? Loro parlano di un centro storico come centro commerciale naturale. Ma i tecnici del PUC e gli assessori all’urbanistica (il precedente Taglialatela di Giugliano e l’attuale Giglio di Afragola) sono andati mai nel centro storico di Arzano? Anche sul PUC la maggioranza di centro-sinistra (PD, M5S e Nuove Generazioni di G. De Mare) hanno perso un’altra occasione di confronto serio sulle principali criticità urbanistiche della città. Una città senza servizi, dove la viabilità è pessima. Un piano traffico e un piano parcheggi che non si vuole adeguare. Migliorare la qualità della vita dei cittadini è un obiettivo imprescindibile. Ci vogliono scelte coraggiose senza condizionamenti. L’approfondimento dei documenti nei prossimi giorni ci riserverà molte sorprese. Ritengo utile che la politica si confronti con i tecnici locali.

Guardando al futuro, quali sono i principali progetti che ritiene fondamentali per il rilancio di Arzano? Un grande patto con gli imprenditori presenti sul territorio per creare non solo spazi economici favorevoli ma anche occupazione, specialmente quella giovanile. Non si può pensare che la perdita di popolazione per effetto del calo delle nascite e la ricerca di un lavoro corrispondente alle aspettative dei giovani siano fenomeni passeggeri. La città sta assumendo la forma di una città dormitorio, spenta e senza anima giovanile. Sta diventando sempre più una città per anziani senza offrire servizi. É necessario creare elementi di attrazione per chi ha coraggio di investire nel nostro territorio. Per fare questo ci vuole collaborazione, come hanno fatto le amministrazioni dei comuni viciniori. Non si può continuare con la politica di rifiutare i suggerimenti e le proposte che provengono dalle opposizioni.

In che modo intende rafforzare il dialogo con i cittadini di Arzano? Ecco questa è una bella domanda. Ad Arzano ci vorrebbe un nuovo umanesimo politico. La politica deve essere capace di mettere al centro il cittadino con tutti i suoi bisogni. Ma con i cittadini è opportuno dialogare, confrontarsi, raccogliere proposte. Sarà compito degli amministratori trasformare i suggerimenti in azioni fattibili. La creazione di uno sportello del cittadino all’interno del Comune favorirebbe il rapporto tra Cittadino ed Ente, rafforzerebbe la fiducia nelle Istituzioni. Basta con la politica chiusa nel palazzo. L’assenza di trasparenza è il virus dei politici scarsi che sfruttano l’informazione per la ricerca del consenso e per interessi personali.