Un progetto sistemico e sistematico, così lo scorso anno, fu definita la tradizionale Festa di Santa Giustina dagli organizzatori. Un nuovo modo di intendere questa ricorrenza che potesse essere un’occasione di recupero delle proprie radici e allo stesso tempo diventare un’offerta culturale. Riteniamo che il risultato sistemico sia stato raggiunto, se si considera che in questa edizione c’è stata la partecipazione di tutte le Parrocchie e di quasi tutte le scuole del territorio. Sicuramente il programma presentato il due luglio nella Cappella di Santa Giustina ci fa ben sperare per il futuro, ma riteniamo che sia ancora in salita la strada che farà di questa Festa un prodotto culturale in grado di avere una ricaduta economica sul territorio. Questa considerazione non è un monito, ma uno sprono a crederci di più, così come accade non molto lontano, a Giugliano o ad Afragola, dove gli investimenti e i risultati in questo settore sono molto maggiori. L’asse di cooperazione Comune-Regione sembra quello giusto, soprattutto alla luce del cospicuo contributo di ventimila euro ricevuto grazie all’impegno del consigliere regionale Giovanni Mensorio, presente alla conferenza, ma urge un impegno bipartisan tra maggioranza e opposizione per l’istituzionalizzazione della Festa, se si vogliono cogliere le opportunità turistiche, in crescita vertiginosa, che si registrano nella vicinissima Napoli. La politica arzanese saprà unirsi e creare un evento culturale di grande importanza?
Sicuramente se si volessero tramutare le parole in fatti, un segnale di cooperazione istituzionale potrebbe arrivare dalla commissione consiliare per la cultura. Staremo a vedere.
Degni di nota sono stati i tanti laboratori realizzati negli istituti scolastici per avvicinare i giovani a questa tradizione, grazie al lavoro della Proloco. Visibilmente emozionati i piccoli alunni dei quattro circoli scolastici nel momento della premiazione. Intanto facciamo nostre le parole del Parroco, Pasquale Muto, l’obiettivo di tutti i cittadini deve essere la partecipazione appassionata, senza polemiche e egocentrismi. Entusiasmanti le considerazioni della regista della Tragedia, Maria Elena Bianco, “ci abbiamo messo il cuore” e del curatore della Mostra fotografica, Giovanni Bevilacqua, “la necessità di fare comunità”. Invitiamo tutti a partecipare agli eventi in programma.