A 65 anni si è oggi giorno a poco più della metà del cammino. Ma siamo al momento in cui si cambia. Non tutti hanno la fortuna di “andare in pensione”. Ma chi ha lavorato tutta una vita si trova pronto a raccogliere i frutti. Certo in passato con la pensione arrivava anche la vecchiaia. Oggi a 65 anni si è nel pieno delle energie. La voglia di mettersi da parte manca. Ed è quanto sta capitando al dottor Antonio Borrelli.
Nato a Napoli il 2 gennaio del 1959, ad appena 24 anni entrò nella Polizia di Stato, dopo aver vinto il concorso da ispettore. Da quel giorno la sua esistenza è stata interamente dedicata al lavoro. Una sequenza impressionante di incarichi. A volerli riportare tutti non basterebbe una pagina di testo. Diciamo solo che a conclusione della carriera, dopo aver svolto per oltre cinque anni il Questore della Provincia di Caserta, dal 10 gennaio 2022 al 31 gennaio 2024 è stato Consigliere Ministeriale presso la Segreteria del Dipartimento
della P.S. per le esigenze connesse all’Istituzione della Direzione Centrale per la Polizia Scientifica e la Sicurezza Cibernetica.
Nel frattempo ha avuto una serie ampissima di riconoscimenti. Nel giugno 2019 gli viene conferita l’onorificenza di Commendatore al Merito della Repubblica italiana Nel corso della lunga carriera gli sono stati conferiti numerosi riconoscimenti per particolari attività di servizio (Encomi solenne, Encomi e parole di lode), Numerosi sono i riconoscimenti da parte di Enti Privati, Pubblici e Religiosi per l’impegno profuso nel diffondere i temi della legalità. Attività di docenza presso gli Istituti di Istruzione della Polizia di Stato.
Cosa c’entra con Prospettive il dottor Borrelli? Semplice, pur essendo nato a Napoli dal 1985 vive ad Arzano. Un territorio al quale è legatissimo. Ed adesso che ha più tempo gli è venuta voglia di dare il suo contributo per sollevare le sorti di una città che sembra allo sbando. Le sue sono parole al tempo stesso di denuncia e di incitamento a chi governa la città.
“A mio avviso serve un po’ più di coraggio da parte degli amministratori comunali. I tre scioglimenti del comune avuti negli anni scorsi sono il passato, oggi serve un cambio di rotta. Serve coraggio insieme a criterio ed onestà. Se queste cose camminano insieme si può dire che qualcosa cambia. Serve la politica del fare, al momento non si vede. Spero che si cambi rotta. Così non si riesce a fare niente”.
Poi un elenco di cose che si possono fare, e si devono fare, subito. “Questo è un paese che non ha le strisce blu, immondizia dappertutto, magazzini chiusi. Non c’è vita, i giovani scappano. Si rilasciano licenze edilizie fanno costruire e dopo un po’ bloccano i lavori. Vedo tanta confusione. Arzano non può perdere tempo”.
Per far capire come dovrebbe muoversi la giunta comunale, il dottor Borrelli cita ad esempio altri comuni territorialmente vicini dove sicuramente gli amministratori hanno avuto più coraggio e agendo nel rispetto della legalità sono riuscite a rendere più vivibili le loro città”.
Poi un’amara riflessione: “A volte ho la sensazione che ad Arzano manchi l’amore per la città, qualcosa non funziona, si pensa forse ai consensi elettorali e non al bene collettivo. Il messaggio per il futuro? Le persone devono amare il proprio paese, e quindi con il comune creare le giuste sinergie. I segnali che il comune deve mandare ai cittadini devono essere quelli di voler agire nel loro esclusivo interesse, altrimenti tutto diventa più difficile.