GUERRA RUSSO- UCRAINA.
Se non ora …quando ci sarà la pace?
Da mille giorni l’Ucraina vive l’incubo quotidiano di una guerra crudelissima,
iniziata subdolamente, nell’aprile 2014, con l’inizio degli scontri tra Ucraini e
separatisti filo- russi che chiedevano l’indipendenza per le regioni del Donetsk e
Luhansk. Alterne vicende, anche con alcune possibilità di accordi bilaterali, non
rispettati da entrambe le parti, hanno avuto come tragica conseguenza
l’invasione russa su larga scala. Dall’alba tragica del 24 febbraio 2022 ha avuto
inizio il calvario del popolo ucraino e dei soldati russi al fronte. Si contano 10
milioni di profughi ucraini e migliaia di morti da entrambi i paesi coinvolti.
Qualche giorno fa ho inviato all’ambasciata della Federazione russa
in Italia e San Marino e al suo Ufficio stampa un’E-mail che pubblico qui. Sicuramente mi
si giudicherà ingenua, pazza o scema ma non possiamo restare indifferenti a
questo conflitto terribile e insensato.
Signor Ambasciatore Alexej Paramonov, sono una mamma di tre figli, nonna di quattro nipoti, vedova di un militare dell’Esercito Italiano, docente di Italiano e Storia in pensione. Perché mi rivolgo a lei? Forse perché credo che gli ambasciatori esistano perché siano messaggeri di Pace e Concordia tra popoli. Sono consapevole che questa mia e – mail è
paragonabile ad una goccia negli Oceani, ad un granello di sabbia nei deserti
eppure, ho sentito, dal profondo del mio cuore, di scriverle. Amo la Russia, la
sua storia, la sua cultura; ho sempre inserito, nella mia programmazione
scolastica, la conoscenza di questo sterminato paese, crogiuolo di popoli, terra
misteriosa e affascinante. Il mio interesse per la sua Patria fu alimentato dai
racconti del mio caro padre Nicola. Fu catturato, a Menton (Francia), dai
tedeschi il primo giugno 1944 e catapultato sul fronte russo – ucraino; ferito ad
una gamba, da diverse schegge di proiettili di cannone, fu lasciato svenuto, in fin
di vita in un campo. Si salvò per miracolo e tornò a piedi da Kiev al suo paese
Fontanarosa (Avellino); spesso, mi raccontava della sua esperienza bellica e
del la bellezza delle donne russe e ucraine che amavano gli italiani e, soprattutto,
ricordava, con sincera ammirazione, il coraggio da leoni dei combattenti ucraini
e russi che affrontavano i carri armati tedeschi gettando a mani nude bottiglie
molotov e granate.
Fatta questa premessa, le confesso che, il 24 febbraio 2022, l’invasione
dell’Ucraina da parte delle Forze armate della Federazione Russa
, ha provocato in me un sincero e profondo dolore; quel giorno ha segnato l’inizio di
una tragedia, diretta e sciagurata conseguenza di un irrisolto conflitto russo –
ucraino, già in corso dal 2014. Si poteva evitare? E, soprattutto, a chi gioverà
aver procurato migliaia di morti e feriti dall’una e dall’altra parte? Si stima che
10 milioni di profughi ucraini si siano rifugiati nei paesi europei. In questi mesi,
in cui le speranze di pace sono riposte nel neo eletto Presidente americano
Donald Trump, ascoltiamo dai TG nazionali notizie orribili che paventano un
olocausto nucleare. Il 22 novembre 2022, ho partecipato a Roma al primo e,
purtroppo, unico “Corteo per la Pace in Ucraina”; eravamo migliaia e noi
speravamo che la nostra voce di pacifici cittadini sarebbe stata ascoltata. Dal
primo giorno che ha avuto inizio questo conflitto, avverto una ferita nell’Anima
perché amo il vostro popolo e i vostri fratelli ucraini. In ciascun soldato sia esso
russo o ucraino ucciso, ferito o torturato io vedo il volto di mio figlio, in ciascuna
donna violentata io vedo le mie figlie, in ciascun bambino massacrato io rivedo il
dolce viso dei miei 4 nipotini e piango lacrime vere. L’articolo 11 della
Costituzione italiana afferma che “ l’Italia ripudia la guerra come strumento di
offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle
controversie internazionali”. Alla luce delle atrocità di oggi non possiamo che
affermare quanto sia supinamente accettata la follia umana, quanto più essa si
manifesti nella pazzia collettiva. Signor ambasciatore, si faccia portavoce del
nostro dolore di italiani e dei popoli che desiderano vivere in Pace; sono le lobby
delle armi e l’avidità di alcuni potenti che calpestano la volontà popolare. Grazie
per la sua cortese attenzione e, nell’augurarle buon lavoro e buona permanenza
nella nostra Italia, la saluto con la speranza che tutto questo dolore possa avere
fine.
SILVANA GIUSTO
E- mail: silv.giusto@gmail.com
N.B. Allego al post una foto della bandiera delle ACLI, associazione presente al
corteo di migliaia di persone svoltasi a Roma il 5 novembre 2022 per la
pace
russo – ucraina.