Il bullismo rappresenta uno dei problemi sociali più diffusi e pericolosi, specialmente tra i giovani. Si manifesta attraverso atti di prepotenza, umiliazioni e violenza psicologica o fisica perpetrati da un individuo o un gruppo nei confronti di una vittima percepita come più debole. Questo fenomeno non si limita all’ambiente scolastico, ma si estende anche al mondo digitale, trasformandosi in cyberbullismo, che utilizza i social media per diffondere insulti, minacce e contenuti offensivi.
Nelle scuole, il bullismo può avere gravi conseguenze: isolamento sociale, calo del rendimento scolastico, ansia, depressione e, nei casi estremi, autolesionismo. Gli ambienti educativi spesso rappresentano uno scenario fertile per il bullismo a causa della dinamica di gruppo e della pressione sociale.
Fuori dalle scuole, il bullismo può proseguire attraverso le piattaforme online, amplificando il raggio d’azione e l’impatto sugli individui. Il cyberbullismo è particolarmente insidioso perché la vittima non ha un luogo sicuro dove rifugiarsi: le persecuzioni possono avvenire 24 ore su 24.
Per combattere il bullismo, è fondamentale l’intervento di famiglie, insegnanti e istituzioni. La prevenzione passa attraverso l’educazione al rispetto, la sensibilizzazione su questo fenomeno e l’adozione di politiche scolastiche e sociali volte a proteggere le vittime e punire i responsabili. Solo così si può sperare di costruire una società più inclusiva e rispettosa.
Di Agnese Volpicelli.