Il turno di sosta per la sesta giornata non ha rallentato la Friends Arzano, che con 13 punti, 4 vittorie e un pareggio, mantiene alta la concentrazione in vista del prossimo impegno nel girone B della C2. Sabato la squadra ha disputato un’amichevole sul sintetico del Tora Club contro la Maddalonese, conclusasi con un pareggio per 4 a 4: un assaggio della sfida che li attende contro la Ciro Vive di Scampia, su un campo simile e con tutte le difficoltà che comporta. L’obiettivo è ritrovare la vittoria in trasferta, dopo il pareggio esterno contro l’Atletico Chiaiano, e portare a casa tre punti preziosi. Ne abbiamo parlato con Emanuele Pacia, portiere e vice-capitano della Friends Arzano Futsal.
Avete accumulato 13 punti e siete imbattuti: questa pausa è stata un vantaggio per recuperare energie, o c’è il rischio di aver perso un po’ di concentrazione?
“La classifica rispecchia sempre il lavoro che si fa durante la settimana negli allenamenti. È stato importante trovarci e conoscerci già prima della preparazione per poter partire con il piede giusto. La sosta ha i suoi aspetti positivi, ma logicamente anche qualche lato negativo. Tuttavia, ci siamo allenati intensamente anche in questa settimana di pausa: per restare dove siamo, non dobbiamo mai abbassare la concentrazione.”
Sabato affronterete la Ciro Vive, una delle squadre favorite per la qualificazione ai play-off. Come state preparando questa sfida e quali difficoltà vi aspettate sul campo di Scampia?
“Sabato affrontiamo un’ottima squadra che sicuramente dirà la sua in questo campionato. Ogni gara ha le sue difficoltà, e una di queste sarà sicuramente la superficie del campo. Giocare sul sintetico o su una superficie liscia è quasi come fare due sport diversi! Un’altra difficoltà sarà mantenere alta la concentrazione dal riscaldamento fino al fischio finale. Se restiamo concentrati e giochiamo come sappiamo fare a futsal, possiamo fare la differenza.”
Sei uno dei nuovi innesti di quest’anno. Che impressione ti ha fatto il gruppo che hai trovato?
“Dopo una pausa da questo sport, non potevo chiedere di meglio! Siamo un gruppo unito e affiatato, e si vede chiaramente in ogni gara quanto siamo legati. Siamo sempre pronti ad aiutarci e a spronarci a vicenda.”
Come vivi la competizione con un portiere di valore come Capiretti? Come vi motivate e supportate a vicenda?
“Con molta serenità. Carlo, oltre a essere un bravissimo ragazzo, è un portiere molto forte. Se si vuole alzare il livello di una squadra (qualunque sia il ruolo), è fondamentale avere una sana e leale competizione senza perdere mai di vista l’obiettivo principale: il bene della squadra. Ci alleniamo al massimo ogni settimana, e così facendo ognuno tira fuori il meglio di sé. Sicuramente, chi non gioca è il primo a supportare l’altro.”
In qualità di vice-capitano, ti vediamo spesso dialogare con l’arbitro e spronare i compagni, sia in allenamento che in partita. Senti la responsabilità di questo ruolo?
“Sin dai primi giorni mi sono messo a disposizione del gruppo, che è un bel mix di giovani e meno giovani. Sinceramente, non mi aspettavo di essere chiamato a ricoprire questo ruolo, ma ho sempre apprezzato il prendersi certi tipi di responsabilità e ho accettato con piacere. Aiutare l’arbitro è il minimo che possiamo fare: in campo è da solo contro due squadre (24 persone) e non è affatto facile per lui.”
Erasmo Pace