L’eco dei colpi di pistola che avevano mietuto vittime in tenera età aleggiava ancora nell’aria, quando, stanotte, la Galleria Vittoria ha proposto l’ennesimo catastrofico scenario prodotto da giovanissimi.
Coltellate, spari, guide spericolate e contegni che dimostrano, sistematicamente, un assurdo disincanto, se non un vero e proprio disprezzo, per la vita.
Eppure, il rispetto per l’altrui esistenza ed incolumità dovrebbe essere il valore primario da tramandare.
Non è chiaro tuttavia se vi è una carenza di trasmissione di siffatto valore da parte di genitori ed educatori, o se il processo di metabolizzazione del valore stesso è inficiato da fattori esterni (social, web, amicizie “rivedibili “) che spingono la gioventù a gesti sconsiderati.
Sta di fatto che la situazione costituisce un inquietante allarme sociale rispetto al quale urgono impellenti interventi.