Giuseppe Spina è nato a Napoli il 0-3-04-1975. Ma la sua infanzia è stata vissuta tutta ad Arzano. “Anche calcisticamente la mia infanzia è targata Arzano. Ho difatti iniziato a giocare nella Scuola Calcio club Napoli scuola calcio, come primo allenatore avevo Cosimo Punzone. Poi sono stato acquistato dal grande presidente Pellino: Il primo anno in biancoceleste non fu semplice, ci salvammo ma io riesco a fare solo 4 presenze perché ero in leva militare. L’anno successivo la grande svolta. L’Arzanese vinse il campionato. L’Arzenese vinse il campionato di Eccellenza, io gioco finalmente molto, 32 presenze da tornante di destra, come si diceva all’allora. Misi a segno anche 8 gol. Fu un’annata straordinaria, pensare che 9 undicesimi della squadra titolare eravamo arzanesi doc. L’anno successivo, in serie D le cose non andarono benissimo, tanto che a novembre passo al Formia, in Eccellenza laziale. Gioco titolare, cambiando leggermente posizione in campo, non più tornante, ma centrocampista. Segno tanto, 7 gol, noi arriviamo al secondo posto, ma perdemmo gli spareggi col Tivoli”.
Spina si ferma un attimo, come per prendere fiato. Poi riprende. Ma si vede che ha un groppo in gola. “L’anno dopo mi sposto di un paio di chilometri. Da Formia a Gaeta il passo è breve. Purtroppo per me fu una stagione particolare. Persi mio padre, e il mio rendimento in campo ne risente. Era l’anno 2000. Poi l’anno dopo al Cisterna, dopo ancora al Formia, fortemente voluto da mister Stefano Liquidato. Qui da centrocampista colleziono 32 presenze condite da 6 gol. Arrivammo secondi, e come per maledizione perdemmo di nuovo gli spareggi. Poi Langri, sempre in eccellenza”.
Ma il pensiero torna sempre ad Arzano.
“E’ il mio ricordo più bello, il campionato vinto. Ricordo straordinario non solo dal punto di vista calcistica. L’allenatore era mister Granata. In quell’occasione conobbi sua figlia. Me ne innamorai follemente. Fortunatamente ricambiato. Oggi è mia moglie, mmi ha regalato due figlie. A distanza di 28 anni il nostro amore è sempre vivo, insomma, fu un’annata quella del 1996 per il sottoscritto straordinaria sotto tutti i punti di vista”.
Centrocampista dal tiro violentissimo, Spina prima di appendere le scarpette al chiodo ha giocato ancora con Frattese, Fiamma Sangiovannese, prima di tornare ad Arzano, con mister Marzocchi che lo utilizzava come fuori quota.
“Grande squadra, a partire dal fenomenale portiere Lotti. Poi ancora Mancini, De Mare, Colletta, Di Vincenzo, Ferraro, Lisbona, Veneruso, ed altri ancora, tutti di un certo livello. Ricordo il debutto contro il Latina. La partita finì 0-0, ma mi fu annullato. Grande squadra con tanto seguito, anche di giornalisti che poi hanno fatto carriera, come Salvatore Caiazza che all’epoca faceva le interviste”.
E adesso cosa fa Giuseppe Spina?
“Oggi mi dedico sempre al calcio facendo parte del settore arbitrale con la UISPI Zona Flegrea di Pozzuoli e dei tornei amatoriali quindi incontro parecchi amici che abbiamo giocato insieme negli anni d’oro con il grande bomber Gaetano Romano. Un mese fa l’Arzanese mi ha voluto premiare con una targa ricordo come ex giocatore alla festa del centenario. E’ stata l’occasione anche per incontrare parecchi amici di vecchia data”.