CONSORZIO CIMITERIALE, I SINDACI DI ARZANO E CASAVATORE FULMINATI SULLA VIA DI DAMASCO: INTERDETTO DALLA SINDACA ARUTA IL TRANSITO PEDONALE E CARRABILE DI UNA VASTA AREA DEL CAMPOSANTO; NEL CONTEMPO SPUNTA IL BANDO PER LA DESIGNAZIONE DEL DIRETTORE CONSORTILE.
“Il Direttore titolare non s’ha da fare”! È stato questo l’imperativo categorico del Comune di Casavatore per circa 3 anni, nel silenzio degli altri due Comuni facenti parte del Consorzio Cimiteriale. E così il Direttore - beffardamente definito “ad interim” – è tuttora in sella.
A nulla sono valse le sollecitazioni dell’ex Presidente del Consorzio, l’avv. Giuseppe Salzano, rivolte agli enti consorziati affinché rimuovessero siffatta anomalia, peraltro, aggravata dalla circostanza per cui il Direttore, asseritamente “provvisorio”, rivestiva (e riveste) anche il ruolo di responsabile anticorruzione, finendo così per controllare se stesso.
In questi giorni, tuttavia, l’Amministrazione Casavatorese, folgorata sulla via di Damasco, ha invertito la rotta: il primo agosto è, infatti, apparso sul sito ufficiale del Comune il bando per la designazione del Direttore titolare. Iniziativa che ha sorpreso un po’ tutti ove si consideri che l’Amministrazione è stata sempre ferma nel ritenere che l’attuale manager “ad interim” avesse tutti i requisiti per ricoprire l’incarico conferitogli. Conseguentemente, non sarebbe stato adottato alcun provvedimento di revoca della designazione, sebbene il soggetto individuato non avesse partecipato ad alcuna procedura selettiva pubblica, e – stando a quanto denunciato dall’avv. Giuseppe Salzano – neppure possedesse un requisito imprescindibile previsto dalla legge (e, dunque, dall’attuale bando, oltre che da quello pregresso): la “comprovata esperienza professionale, almeno triennale, svolta nelle funzioni direttive o dirigenziali, con gestione diretta di risorse umane, strumentali e finanziarie, in organismi ed enti pubblici o privati ovvero aziende pubbliche o private”.
Criticità che non sono sfuggite all’Autorità Anticorruzione. La quale, anche su sollecitazione dell’Ispettorato per la Funzione Pubblica, ha invitato il Consorzio ed il Comune di Casavatore a rimuovere tale incresciosa anomalia, stigmatizzando, in particolare, la contestuale assunzione di incarichi – quello di Direttore, unitamente a quello di Responsabile Anticorruzione – implicanti un inaccettabile conflitto di interesse. E così, dopo oltre un anno dalla segnalazione ad opera della precedente Presidenza, il Consorzio, deo iuvante, avrà finalmente – come per legge e per statuto – un direttore titolare. E, cosa ancora più importante, dopo il medesimo lasso di tempo, e, ancora una volta, dopo le reiterate segnalazioni dell’avv. Giuseppe Salzano, finalmente sono state adottate misure a tutela della sicurezza degli utenti: in data 26.07.2024, con colpevole ritardo, la Sindaca di Arzano ha ordinato la messa in sicurezza dell’edificio dato in concessione dal Consorzio all’Arciconfraternita SS Trinità di Casavatore, inibendo l’apertura al pubblico di un’interza zona del camposanto.
Nel contempo, sono stati attivati altresì i procedimenti per la revoca delle concessioni anche nei confronti dell’altra arciconfraternita operante nel Consorzio in ragione del fatto che l’incuria e la fatiscenza dei manufatti ove sono ubicati i posti di sepoltura hanno raggiunto livelli tali da mettere seriamente a repentaglio la vita e l’incolumità delle persone.
E pensare che, rispetto a tale preoccupante scenario denunciato dall’ex presidente del Consiglio Consortile, la sindaca di Arzano ebbe a dire che non era affatto pensabile che per tantissimi anni tutti si fossero arroccati sotto le bandiere delle arciconfraternite; mentre il sindaco di Casavatore, pronunciandosi sulle medesime denunce sporte dall’avv. Salzano, le bollò come “imbecillaggini”.
La domanda allora sorge spontanea: se le denunce e le considerazioni dell’allora presidente fossero effettivamente da ritenere “imbecillaggini”, come qualificare i provvedimenti emessi dai primi cittadini di Arzano e Casavatore con i quali è stato dato seguito alle denunce medesime? Prona adesione alle “imbecillagini” del Presidente, o, piuttosto, un modo, per rimediare in fretta e furia a colpevoli inerzie?
Alle Autorità adite l’ardua sentenza…