La Professoressa Giuseppina Borrelli è volata in cielo!

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Mia Madre

Mia madre, la professoressa Giuseppina Borrelli si è spenta dopo una lunga malattia il 17 Luglio ultimo scorso.

Gli amici della Redazione, in particolare Giovanni Aruta del quale tutti conosciamo la garbata insistenza,  mi hanno chiesto brevemente di ricordarla e,non senza sforzo lo faccio,però,volentieri.

Nata a San Gennaro nel 1935 ha vissuto il dramma della II guerra mondiale da bambina: tra i suoi ricordi terribili, il rastrellamento dei Tedeschi che catturarono anche il nonno Giovanni che venne rilasciato dopo un fortuito ed insperato colloquio, fondatore e docente dell’omonimo Istituto Magistrale Giovanni Borrelli.

Ma le ferite della guerra di reazione all’armistizio del 43 per mia madre ed i suoi cari fu la distruzione della scuola con mine e bombe operata dai tedeschi a San Gennaro, che gettarono tutta la famiglia in privazioni dure, che l’hanno accomunata alla maggior parte degli italiani di quel periodo.

Subito dopo la guerra, nonno Giovanni insieme alla moglie Laura ricostruì la scuola e piano piano con l’aiuto anche dei figli, a partire dai più grandi, la fece ripartire. Mamma per studiare e poi laurearsi al Magistero di S. Orsola Benincasa, si alzava ogni giorno alle 4,30 studiava e poi attendeva ai doveri di segretaria della Scuola, da cui il nonno gli passava un piccolo stipendio, per la retta e partecipare, come con i mezzi del tempo si  poteva, alla vita universitaria. Mamma dopo la metà degli anni 50 già insegnava e divenne presto preside  dell’istituto. Da quel momento in poi, la sua vita professionale coincise con l’insegnamento, insieme al fratello ed alle due sorelle, più un fratello Medico, stimatissimo pediatra, tutt’oggi.. Ci vorrebbe (forse) un libro per raccontare la vita unita, rigorosa e, a suo modo spensierata, di quella famiglia con quei cari cugini o i tanti aneddoti della vita di scuola.

Voglio lasciare questo breve spazio a due testimonianze: poche righe dalla lettera pervenuta da un ex allievo di un po’ di anni fa:“ Tua mamma, mi ha dato moltissimo, mi ha reso libero fornendo a noi lo strumento fondamentale per la libertà e il saper vivere. Amore per i libri, ci ha educati alla scrittura al capire testi, al saper vivere da cristiani liberi, essere civili” Mamma infine, è stata moglie e madre, mantenendo un caldo e profondo affetto oltre che per i figli anche per i nipoti: “Cara zia Pina, ricorderò sempre gli occhi acuti e le domande cortesi e a volte scomode sulla scuola, Ricorderò sempre te”.

Ciao Mamma

A.   Annunziata