La figura del Commissario della Polizia di Stato Giuseppe Montana detto Beppe, vilmente ucciso dalla Mafia siciliana.*

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*A 39 anni dalla sua morte, l’Associazione Parlamentare di Amicizia con gli
Insigniti al Merito della Repubblica Italiana ricorda la figura del
Commissario della Polizia di Stato Giuseppe Montana detto Beppe, vilmente
ucciso dalla Mafia siciliana.*
*Il dottor Michele Grillo, della presidenza del Consiglio, ma con un
passato presso la Direzione Centrale della Polizia Criminale, così ne
parla: «Resterà indelebile per sempre, la sua testimonianza di rettitudine
e incorruttibilità. Questa linea, deve essere di esempio per le nuove
generazioni. Queste si affacciano al mondo con un civismo da plasmare
mediante buoni esempi ed insegnamenti, indispensabili a trasmettere loro
quei valori sociali, morali e civili alla base della Democrazia».*
Il 28 luglio 1985, a Porticello, una frazione marinara di Santa Flavia, la
mafia, per mano dei loro sicari, decise di eliminare il Commissario di
Polizia Beppe Montana, che era di rientro da un giro in barca quando fu
freddato da diversi colpi di arma da fuoco.
Terminò così, morto sul campo, la carriera di Giuseppe “Beppe” Montana,
nato il 18 ottobre 1951 ad Agrigento, valoroso e infaticabile funzionario
di polizia, in grado di svolgere un incessante lavoro quotidiano, per
combattere la mafia siciliana. Era un uomo determinato e coraggioso
Montana, capace di affrontare faccia a faccia Cosa Nostra e i mafiosi e di
metterli così tanto in difficoltà da dover essere da loro eliminato.
Montana era in servizio alla Sezione “Catturandi” della Squadra Mobile di
Palermo, un’unità specializzata nel catturare i latitanti mafiosi. Ed è
proprio grazie al suo quotidiano operato che furono arrestati esponenti di
spicco di Cosa Nostra, che pian piano si indeboliva.
Il Commissario Montana, poi, si dedicò, con i colleghi, a stilare il noto
“rapporto dei 162”, che permise di realizzare la prima vera e propria mappa
aggiornata di Cosa nostra, in grado, non solo di definire la situazione
attuale, ma anche di tracciare quelli che sarebbero stati gli equilibri
prossimi futuri, legati all’ultima guerra di mafia, da poco iniziata.
Un lavoro che stava facendo perdere terreno a Cosa Nostra, cosa
intollerabile per chi era al vertice. Quindi, Beppe Montana doveva essere
eliminato e così fu. Il suo è stato un omicidio eccellente, di un testimone
di legalità che rimarrà per sempre nelle sue azioni e nei suoi gesti.
A ricordare la sua figura è il Segretario Generale dell’Associazione
Parlamentare di Amicizia con gli Insigniti al Merito della Repubblica
Italiana, il dottor Michele Grillo, che dichiara «*A 39 anni dalla sua
morte, ricordiamo la figura del Commissario di Polizia Beppe Montana,
trucidato in maniera barbara e vigliacca dalla mafia». *Prosegue Grillo *«Come
Associazione Parlamentare di Amicizia con gli Insigniti al Merito della
Repubblica Italiana, riteniamo sia giusto dare un riconoscimento alla
memoria di Beppe Montana. Segnaleremo, dunque, alla Presidenza della
Repubblica, la possibilità di riconoscergli un’onorificenza alla memoria in
modo straordinario»*
Condividono la richiesta, il Cavaliere Ufficiale OMRI Riccardo Di Matteo,
Presidente in rappresentanza delle cariche onorifiche per l’Associazione,
il Segretario per le Relazioni Istituzionali ed Internazionali Sig.
Pierluigi Fragomeni. In rappresentanza del Comitato Fondatore
dell’Associazione il Presidente Onorevole Carla Giuliano, la Vice
Presidente Onorevole Beatriz Colombo e la Vice Presidente Onorevole Maria
Stefania Marino, conterranea del compianto Commissario.