Democrazia:partecipazione, benessere e libertà Mattarella alla Settimana dei cattolici a Trieste

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Quando la ragione latita, e la realtà ed il pensiero sono come offuscate da una nebbia fastidiosa ed opprimente, bisogna salire ed aggrapparsi alle spalle dei Giganti.

L’intervento di apertura del Presidente Mattarella alla settimana sociale dei cattolici italiani è stato quello di un uomo esperto, del professore di Diritto Costituzionale, del giudice di Corte Costituzionale,   del politico navigato, dell’uomo che serve le istituzioni e che ha conosciuto il dolore personale e sociale della lotta contro “cosa nostra”  ( molto giovane – ricordiamolo- raccolse il cadavere del fratello Piersanti trucidato dalla Mafia, e con esso il testimone del suo impegno politico   ), soprattutto è stato l’intervento, in questi tempi incerti, di un verocattolico.

I fondamenti della democrazia: che cosa è , come si preserva, cosa concretamente l’aiuta e cosa invece la minaccia, vecchi e nuovi imperialismi, la capacità di coniugare libertà e partecipazione, in un  discorso da leggere e da meditare.

Mattarella ha rappresentato nello stesso tempo la realtà, la preoccupazione, i giudizi e le aperture fiduciose di un uomo moderno, aperto, non rinchiuso in dogmi astratti, che vive la Speranza Cristiana.

Tra le altre, da Tocqueville a Dossetti, da riprendere quella del costituzionalista Tosato che nella settimana dei cattolici a Firenze del 1945 affermò “Noi sappiamo tutti ormai che la presuntavolontà generale non è in realtà che la volontà di una maggioranza e che lavolontà di una maggioranza, che si considera come rappresentativa dellavolontà di tutto il popolo può essere, come spesso si è dimostrata, piùingiusta e più oppressiva che non la volontà di un principe”.

Un fermo no,quindi, all’assolutismo di Stato, a un’autorità senza limite, potenzialmenteprevaricatrice, rilanciando clamorosamente l’art. 2 della Costituzione: “la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”.

La libertà del singolo uomo – cittadino a volte anonimo e oggetto statistico (pensiamo ai big DATA, che ogni giorno trasferiscono informazioni su milioni di persone) – non basta, non è sufficiente a fondare e far sviluppare la società, ma sono necessari anche raggruppamenti, associazioni, enti, comunità che identificano strumenti di “una democrazia sostanziale”.

Importante – proprio di questi tempi in cui sono diffusi i territori dove scoppiano le guerra-è stato ricordare Pio XII (il Papa della II guerra mondiale e dell’immediato dopo guerra) in un suo discorso del 1945, che legava l‘anelito alla pace all’ordine mondiale, il diritto, alla società universale: “L’ordine democratico, ricordava il Papa, include la unità del genere umanoe della famiglia dei popoli.Da questo principio deriva l’avvenire dellapace”. Qui, ripreso da insigni giuristi è contenuto  l’origine principale dell’art. 11 della nostra Costituzione , il cui incipit recita “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.

Con la citazione della Populorum  Progressio di Paolo VI concludiamo questo articolo sul corposo intervento del Presidente della Repubblica alla settimana sociale dei cattolici in Italia. Un discorso importante da rileggere e meditare: “essere affrancati dalla miseria, garantire in maniera più sicurala propria sussistenza, salute, una partecipazione più piena alle responsabilità, al di fuori di ogni oppressione, al riparo da situazioni che offendono la loro dignità di uomini, godere di una maggiore istruzione, inuna parola fare conoscere e avere di più per essere di più: eccol’aspirazione degli uomini di oggi, mentre un gran numero di essi è condannato a vivere in condizioni che rendono illusorio tale legittimo desiderio”.

 

Democrazia:partecipazione, benessere e libertà

Mattarella alla Settimana dei cattolici a Trieste