Pasquale Lanzillo, arzanese doc, è stato ordinato Cavaliere del Santo Sepolcro di Gerusalemme.

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L’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme è un’istituzione laicale posta sotto la protezione della Santa Sede. Si prefigge lo scopo di rafforzare nei suoi membri la pratica della vita cristiana, di sostenere e aiutare le opere e le istituzioni della Chiesa Cattolica in Terra Santa nel senso più ampio del termine, e particolarmente quelle del Patriarcato Latino di Gerusalemme che include anche Cipro e la Giordania, sostenendo così la presenza cristiana nei territori biblici. Attualmente conta circa 30.000 membri.

Chi entra a far parte dell’Ordine desidera svolgere un’attività di servizio a favore della Chiesa Cattolica e di carità attraverso le iniziative promosse per preservare la presenza cristiana in Terra Santa in una dinamica di dialogo e pace con i fedeli delle altre tradizione religiose. Non si entra nell’Ordine per diventare membri di una prestigiosa istituzione grazie a cui poter vantare uno “status” o per ottenere benefici e vantaggi personali.

Pasquale Lanzillo, che è proprietario di un bar, vive questo momento con grande partecipazione. “Quando mi è stato detto che sarei potuto diventare Cavaliere del Santo Sepolcro di Gerusalemme ho provato una grande emozione. Non si tratta di un titolo appagante, remunerativo. Per me è il rinnovarsi di un impegno. Da sempre ho fatto la scelta di essere al servizio del sociale. Farò di più dopo quanto successo? Non lo so, forse sì, forse no. Io penso di fare tutto quanto è nella mia disponibilità. Di certo adesso sarà molto più motivato. E spero di poter essere da esempio per qualche altra persona. Io non credo di fare cose straordinarie, faccio solo quello che sento giusto. Se vogliamo il fatto che altri lo abbiano notato e mi abbiano ammesso in un contesto così importante mi aiuta solo a capire che sto facendo bene”.

Cosa significa per Lanzillo essere Cavaliere del Santo Sepolcro di Gerusalemme?

“Non credo che la cosa mi cambierà la vita. L’ho detto, continuerò a fare quello che ho sempre fatto. Entrare a far parte dell’Ordine significa assumere, per tutta la vita, l’impegno di testimonianza di fede, di pratica di vita cristiana dedicata e di impegno caritativo continuativo per il sostegno morale e materiale delle comunità cristiane di Terra Santa, da attuare con discrezione così come deve essere il vero impegno caritativo cristiano. Chi entra a far parte dell’Ordine desidera svolgere un’attività di servizio a favore della Chiesa Cattolica e di carità attraverso le iniziative promosse per preservare la presenza cristiana in Terra Santa in una dinamica di dialogo e pace con i fedeli delle altre tradizione religiose”.

Ma lei è già stato in Terra Santa?

“Si, e devo dire di essere rimasto molto colpito. A Gerusalemme avverti un clima unico al mondo. E’ difficile anche spiegare una cosa del genere. Magari io che sono credente vivo con trasporto le emozioni di calpestare la terra calpestata da Gesù Cristo. Ma credo che anche chi non ha la mia fortuna di credere in Dio avverte sensazioni speciali. Un posto unico al mondo”.