Casavatore, “un comune abbandonato a se stesso, con una indice di qualità della vita mortificante”.

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Il disappunto dell’ex sindaco, Vito Marino: “Unico rimedio: le elezioni”.

Incapacità politica, attribuzioni di incarichi con logiche arcane e poco meritocratiche, indolenza e disincanto rispetto a un destino segnato. Sembra non esserci chance di riscatto per Casavatore: anche la speranza, ultima dea, fugge da una città spremuta fino all’inverosimile, vessata e mortificata in tutti i modi. Si va dalla cementificazione selvaggia, alla carenza di servizi; dalla delinquenza imperante alla inesistenza di qualsivoglia iniziativa sociale; da banali opere pubbliche iniziate e mai portate a termine alla inettitudine rispetto alla possibilità di beneficiare di fondi messi a disposizione del Governo centrale, oltre che dall’Europa.


Sul punto abbiamo intervistato l’ex sindaco Vito Marino (nella foto), mostratosi particolarmente amareggiato e preoccupato per l’attuale trend della città: “Casavatore è un comune abbandonato a se stesso, con una indice di qualità della vita davvero mortificante. E la cosa non sorprende affatto se si pensa che, nonostante l’indice record di cementificazione, si continua a costruire; che passeggiare per la città quando fa buio è alquanto inquietante; che di forze dell’ordine sul territorio non vi è neppure l’ombra; che, sebbene si parli, sovente, di videosorveglianza, nulla in concreto è stato fatto per dare ai casavatoresi un briciolo di sensazione di sicurezza” ha dichiarato l’ex primo cittadino, aggiungendo: “è davvero clamoroso che, nonostante il recente inserimento dello sport nella nostra Carta costituzionale, a Casavatore le opere di adeguamento dello stadio comunale, dopo anni, sono ancora in attesa di completamento. Medesima cosa dicasi per il palazzetto dello sport, il cui utilizzo è del tutto precluso in ragione della omessa ristrutturazione.Evidentemente all’attuale amministrazione sfugge il significato e la portata dell’innovazione che ha voluto che lo sport entrasse a far parte della Costituzione, così come pure sfuggirà che lo sport trasmette gli imprescindibili valori di solidarietà, lealtà e di rispetto delle persone e delle regole. Valori cui i giovani della nostra città non possono rinunciare a causa dell’approssimazione e della incapacità politica”. 
L’ex sindaco punta anche il dito su iniziative ritenute vacue e inutili: “L’Amministrazione sembra interessata solo a proporre eventi folkloristici che, in concreto, non recano beneficio alcuno alla gente. Ormai non sanno più come colorare le panchine sparse sul territorio per celebrare ricorrenze, che meriterebbero ben altro approccio. Che senso ha verniciare di rosso una panchina, in occasione della Festa della Donna, se poi sul territorio non c’è sicurezza? E, ancora, quale effetto può sortire sulla lotta alla violenza una panchina multicolore se poi qualora ci si imbatte nella Polizia Locale si grida al miracolo?”
   Sul fronte Consorzio cimiteriale, Vito Marino stigmatizza la volontà dell’attuale maggioranza di lasciare che la direzione resti affidata a un direttore, che, non si sa perché, ancora è qualificato “ad interim”: “Se ritengono che l’attuale organo di gestione abbia i requisiti previsti dalla legge, e se pensano cheil conferimento dell’incarico senza preventiva selezione pubblica sia conforme al diritto, che procedano pure alla formale designazione, poiché è impensabile che l’odierna Direzione si ritenga tenuta ad operare solo con riferimento agli atti più urgenti. Cosa che peraltro neppure sembrerebbe accada, se è vero che la stessa Assemblea dei Sindaci, all’adunanza del 20 febbraio, ha sollecitato la verifica delle condizioni dei manufatti cimiteriali, platealmente decadenti, che rischiano di mettere seriamente a repentaglio la pubblica incolumità.”  Vito Marino ha, inoltre, osservato: “La stessa Assemblea dei Sindaci, come emerge dal verbale pubblicato sull’albo pretorio, ha inoltre invitato il Direttore a intraprendere iniziative volte, cito alla lettera, a regolarizzare e normalizzare i rapporti tra Consorzio e Arciconfraternite. Il che equivale a dire che, a tutt’oggi, questi rapporti – come pure aveva osservato il Presidente del Consiglio consortile uscente – non sono né normali né leciti. Non a caso l’Assemblea ha finanche statuito che, in caso di inerzia delle Confraternite rispetto a tale esigenza, debba esser valutata la possibilità di revoca delle concessioni”.    
   Non ha dubbi Vito Marino sull’unico rimedio idoneo a porre rimedio all’incresciosa situazione in cui versa la sua amata Casavatore: “Bisogna tornare al voto e offrire alla città un’amministrazione che abbia davvero a cuore gli interessi di Casavatore e dei casavatoresi. I quali non meritano di essere ulteriormente bistratti da una politica dimostratasi totalmente incapace di attendere alla proprie funzioni.”

Vito Marino ex sindaco